venerdì 13 marzo 2015

Nuove osservazioni sulle neuropsicosi da difesa

In questo saggio Freud approfondisce lo studio delle ossessioni, delle fobie e della paranoia avviata nel 1894 con “Neuropsicosi da difesa”, continuato nel testo del 1895 “Ossessioni e fobie” e che si conclude con quest'ultimo scritto “Ulteriori osservazioni sulle neuropsicosi da difesa” del 1896.

Freud riconosce all'interno delle neuropsicosi da difesa tre tipologie di disturbi: l'isteria, la nevrosi ossessiva e alcune tipologie di paranoia derivandone la loro causa dalla rimozione di ricordi penosi e i loro sintomi dal contenuto di ciò che è stato rimosso. Ciò che cambia tra le tre patologie è il meccanismo di rimozione, conversione in innervazione somatica nell'isteria, sostituzione (lungo alcune catene associative di pensiero) nella nevrosi ossessiva e proiezione nella paranoia.

Etiologia dell'isteria
All'interno del capitolo Freud vuole spiegare la genesi dei sintomi delle neuropsicosi da difesa, tra cui, nel 1894 aveva racchiuso isteria, ossessioni, e confusione allucinatoria, in particolare vuole approfondire la teoria che i sintomi derivino dal tentativo di rimuovere una rappresentazione incompatibile con l'Io. Tali rappresentazioni sono riconducibili ad esperienze traumatiche di natura sessuale (di tipo passivo per l'isteria, di tipo prima passivo e poi attivo nella nevrosi ossessiva). Andando oltre ai lavori precedenti (1894) situa tali traumi nell'infanzia, in particolare specifica ulteriormente che non sono le esperienze ad avere effetto traumatico ma il loro rivivere come ricordo, dopo che il soggetto ha varcato la soglia della maturità sessuale.
Non è per Freud possibile dire con certezza fino a quale età massima del soggetto un'offesa sessuale possa agire come fattore etiologico dell'isteria, giudica però improbabile la rimozione dopo l'ottavo-decimo anno di età, il limite minimo si estende invece fino a dove può giungere la capacità di ricordare, cioè fino all'età di un anno e mezzo o due anni.
Introducendo il trauma sessuale infantile Freud riesce ad andare oltre all'ipotesi di una congenita disposizione isterica. Infatti afferma come sia possibile dimostrare che le esperienze e gli eccitamenti che nel periodo di vita successivo alla pubertà preparano o causano lo scoppio dell'isteria, agiscono riattivando la traccia mnestica di questi traumi infantili, tale traccia non diviene cosciente neppure allora, ma conduce alla liberazione di un effetto e alla rimozione da cui poi originano i sintomi.

La natura ed il meccanismo della nevrosi ossessiva.
Le esperienze sessuali precoci nella prima infanzia hanno lo stesso significato nella nevrosi ossessiva e nell'isteria, ciò che cambia è il passaggio da una passività sessuale ad atti di aggressione. Nell'analisi dei suoi soggetti ossessivi Freud rintraccia sempre un episodio di seduzione precoce e precedente all'aggressività sessuale e al substrato di sintomi isterici comunque presenti nella nevrosi ossessiva.
Freud definisce le idee ossessive come dei rimorsi trasformati riemersi dalla rimozione e che si ricollegano sempre ad alcuni atti sessuali che sono stati compiuti con piacere nell'infanzia. In un primo momento, di apparente salute psichica, tali atti sessuali vengono rimossi e sostituiti dal soggetto con un sintomo primario di difesa (difesa dal contenuto rimosso): tra cui l'eccessiva coscienziosità, la vergogna e la sfiducia in se stessi.

Il periodo successivo, quello della malattia, è caratterizzato dal ritorno dei ricordi rimossi, cioè dal fallimento della difesa. Tali ricordi non riemergono immutati nella coscienza: quelli che diventano affetti ed idee ossessive consci sono delle strutture che hanno la natura di compromesso tra le idee rimosse e quelle che le rimuovono.


Vi sono due forme di nevrosi ossessiva a seconda del fatto che ad essere rimossi siano i contenuti mnestici dell'atto o gli affetti riprovevoli connessi ad essi.

La prima forma comprende le tipiche idee ossessive in cui il contenuto attrae l'attenzione del paziente e come affetto egli prova un dispiacere indefinito. Il contenuto dell'idea ossessiva viene distorto in due modi: qualcosa di contemporaneo viene messo al posto di qualcosa che appartiene al passato e poi qualcosa di sessuale viene sostituito con qualcosa che non sia sessuale.

La seconda forma di nevrosi ossessiva si ha quando ciò che è riemerso dalla rimozione non è il contenuto mnestico, ma il rimorso (affetto). In questo modo il rimorso per atti sessuali commessi in infanzia può trasformarsi in vergogna (timore che qualcun altro lo venga a scoprire), in angoscia ipocondriaca (paura dei danni fisici che possono derivare dall'atto), in angoscia sociale (paura di venire punito dalla società), in angoscia religiosa, in delirio di attenzione (paura che qualcuno riveli l'atto), oppure paura della tentazione (una sfiducia giustificata nei propri poteri morali).

Nel paragrafo successivo Freud spiega l'origine delle azioni ossessive (compulsioni) come effetto di una difesa secondaria (difesa da quanto sopravvive alla difesa primaria) e descrivendole come misure protettive contro le idee ossessive.
Il paziente cerca di rendersi padrone di ciascuna delle sue idee ossessive con un lavoro di logica e attingendo ai suoi ricordi consci, ciò lo porta ad un pensare ossessivo, ad una pulsione a provare le cose e ad una mania di dubitare. Il rimuginare ossessivo se ha successo tratta regolarmente di cose astratte e soprasensuali poiché idee che sono state rimosse hanno a che fare con la sessualità. In generale la difesa secondaria contro gli affetti ossessivi porta ad una serie più ampia di atti ossessivi: misure penitenziali (opprimenti cerimoniali, aritmomania), misure precauzionali (fobie, superstizioni, pedanteria, coscienziosità), misure che hanno a che fare con la paura di tradirsi o che assicurano l'intorpidimento della mente.

Analisi di un caso di paranoia cronica.
Nel presentare il caso Freud sottolinea come non tutti i casi di paranoia siano casi di psicosi da difesa e nelle pagine successive riporta il caso signora P. (paziente affetta da confusione mentale e depressione, sospettosità e timori di persecuzione o d'essere spiata, allucinazioni visive in cui vedeva donne nude, specialmente la parte bassa dell'addome e genitali maschili. La signora P. era affetta anche da allucinazioni uditive, nelle quali ogni sua azione veniva commentata e criticata). Nell'analisi del caso, attraverso le stesse tecniche usate con le pazienti isteriche, Freud riconduce la sintomatologia della paziente al tentativo di rimozione di esperienze di natura sessuale (con il fratello).
Nel descrivere l'etiologia della paranoia Freud la confronta con la nevrosi ossessiva: in quest'ultima il rimorso iniziale è stato rimosso dalla formazione del sintomo primario di difesa: diffidenza verso se stessi. Nella paranoia il rimorso viene escluso dalla coscienza attraverso la proiezione e quindi il sintomo primario è la diffidenza verso le altre persone, in questo modo il soggetto esclude completamente il rimorso dalla coscienza che ritorna però nella forma di idee deliranti.

Altri sintomi del caso riportato (la signora P.) si possono descrivere come sintomi del ritorno del rimosso. Tali sono ad esempio l'idea delirante della paziente di essere guardata mentre si spogliava e le allucinazioni visive e uditive (esperienze fatte con il fratello e adesso riferite all'esterno parzialmente deformate). Infine Freud spiega l'origine delle idee deliranti, queste arrivate alla coscienza per mezzo del compromesso, fanno pressione sull'attività di pensiero dell'Io così da essere accettate senza contraddizione. Queste idee non sono aperte ad alcuna influenza è l'Io che si deve adattare ad esse e quindi, ciò che qui corrisponde ai sintomi della difesa secondaria nella nevrosi ossessiva, è una formazione delirante che cerca di armonizzare le differenti parti del materiale, allucinazioni interpretative che si concludono con una alterazione dell'io.