"A questo punto, si potrebbe pensare che una proposizione formata di tre
parole, quali "Io lo amo", possa essere contraddetta in tre modi
diversi. Le idee deliranti di gelosia contraddicono il soggetto, quelle
di persecuzione contraddicono il verbo e l'erotomania contraddice
l'oggetto. Ma in realtà è possibile un quarto genere di contraddizione,
quello cioè che respinge tutto il complesso della proposizione: "Io non
amo affatto, non amo nessuno". Siccome però, la libido deve pur
rivolgersi a qualche cosa, questa affermazione sembra essere
l'equivalente psicologico della proposizione: "Amo solo me stesso".
Questo genere di contraddizione darebbe luogo alla megalomania,
considerabile come un'ipervalutazione sessuale dell'Io che può in tal
modo estromettere quell'ipervalutazione dell'oggetto d'amore che già ci è
nota. [...] Coloro che non si sono completamente svincolati dallo
stadio del narcisismo, vale a dire hanno su questo punto una fissazione,
che può diventare una predisposizione per una successiva malattia, sono
esposti al pericolo che un impeto di libido particolarmente intenso,
non riuscendo a trovare altro sfogo, conduca alla sessualizzazione delle
pulsioni sociali, con la conseguente perdita della sublimazione,
realizzata nel corso dell'evoluzione. Le nostre analisi ci rivelano che i
paranoidi lottano per difendersi da tale sessualizzazione delle loro
cariche psichiche istintuali sociali, per cui siamo indotti a supporre
che il punto di minore resistenza del loro sviluppo debba trovarsi negli
stadi dell'autoerotismo, del narcisismo e dell'omosessualità, stadi nei
quali si dovrà trovare anche la predisposizione alla malattia,
predisposizione che, forse, potrebbe essere definita con maggiore
esattezza. Analoga disposizione dovrebbe essere riconsociuta anche nei
pazienti affetti da dementia precox o schizofrenia." [Il caso di
Schreber. Osserazioni psicoanalitiche sul resoconto autobiografico di un
caso di paranoia, Freud, 1911]