sabato 4 febbraio 2012

"Io ti conoscevo per sentito dire, ma ora i miei occhi ti vedono. Perciò mi ricredo e ne provo pentimento sopra polvere e cenere" (Gb 42, 5-6)





"Gerard Haddad"

"Il simbolo vuol dire del linguaggio, questo linguaggio è moderato e organizzato da una legge interna al linguaggio e possiamo dire che è il complesso di Edipo e anche lui permette di organizzare questo mondo simbolico strutturato con questo complesso di Edipo, il terzo punto che lui chiama del reale, una cosa che non è ne immaginaria ne simbolica non possiamo ne parlarne ne immaginarla, dunque è qualcosa di impossibile, il réel è l’impossibile. Quale è l’impossibile, Lacan ha detto questo l’impossibile è il campo di concentramento e l’impossibile del nostro tempo è il campo di concentramento, è scritto così stampato venduto potete comprare il libro e vedere che non racconto delle barzellette. Questa parola réel, io l’ho preso molto sul serio perché anche nella mia analisi, una analisi didattica o non didattica, una analisi vera mi sembra l’incrocio l’incrociamento, l’incrocio, tra le esperienze vissute tra la cura e certe letture teorie che prendono allora un’altra dimensione. Lacan faceva la differenza tra il sapere e la verità, il sapere si può trovare nei libri, in google, all’università tra i libri buoni o non buoni siamo sommersi dalla conoscenza, dal sapere. Ma c’è un’altra cosa che è diversa che si chiama la Verità, la verità significa che ad un certo momento della vita facciamo degli incontri che ci fanno una specie di shock un incontro dal quale cresce un sapere altro che cambia la nostra vita. Io prendo un esempio della Bibbia che mi piace molto, è l’esempio di Giobbe, Giobbe in ebraico alla fine ha detto a dio “fino adesso credevo in te perché avevo sentito parlare di te, ma adesso ti ho incontrato” E dunque il sapere di dio era diverso era dall’incontro non era qualcuno che gli ha insegnato, ma lui ha toccato, va beh non c’è niente da toccare in Dio, va beh mi avete capito."

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