lunedì 5 maggio 2014

Estensionismo e riduzionismo nelle rivoluzioni scientifiche (appunti)

Ero partito nella lettura del testo “La struttura delle rivoluzioni scientifiche” con l'idea che fosse possibile raggiungere una identità tra riduzionismo e quello che Kuhn definisce "scienza normale" e tra estensionismo e rivoluzione scientifica. Questo però è stato possibile solo in parte, infatti tra riduzionismo e mantenimento del paradigma c'è una forte associazione in quanto ogni conoscenza, per essere ammessa nella scienza normale, deve essere ridotta al paradigma accettato dalla comunità scientifica.
Però non mi appare assimilabile la rivoluzione scientifica con il movimento estensionista. Infatti, nel momento stesso in cui, un paradigma viene superato a favore di un nuovo, immediatamente si avvia quell'opera di riduzione all'uno del paradigma, e anzi, un paradigma può essere accettabile, e viene preso in considerazione, solo a patto che permetta quest'opera di riduzione. L'abbandono di un paradigma è mosso proprio dalla perdita della sua capacità di riduzione, in quanto appaiono sempre con maggiore frequenza fenomeni che non possono essere compresi al suo interno.
Nel rintracciare l'estensionismo nel modo di procedere della scienza, questo appare un movimento in gran parte privato, a differenza del riduzionismo della scienza normale e rivoluzionario che appaiono movimenti prevalentemente sociali.


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