La psicoanalisi possiede le seguenti caratteristiche peculiari
1. è composta da due parti la metapsicologia e la clinica
2. La metapsicologia si occupa della spiegazione, la clinica della giustificazione
La prima fa riferimento ad una prospettiva causalistica, la seconda ad una interpretativa.
4. La prospettiva causalistica ha come oggetto i processi mentali universali la prospettiva interpretativa si occupa dei contenuti mentali particolari
5. La sua giustificazione dipende dai successi terapeutici ottenuti sia dal grado di accordo dei dati clinici con la teoria.
6. I contenuti mentali diventano dati empirici solo nel momento in cui vengono interpretati alla luce della teoria
7. A sua volta la teoria è oggetto di giustificazione attraverso le evidenze empiriche interpretate
Vi è una certa tensione tra 6 e 7: esiste una circolarità viziosa tra teoria e dato clinico tale per cui gli assunti teorici da giustificare risultano essere gli stessi attraverso cui i dati vengono interpretati, diventando così materiale probatorio. In genere tale circolarità non si ravvisa nelle altre discipline scientifiche grazie al requisito di indipendenza del materiale probatorio. Tale requisito consiste nel considerare indipendenti le teorie osservative rispetto a quelle che sono oggetto di controllo. In altre parole la teoria che serve per interpretare i dati non deve essere la stessa di quella che si vuole giustificare. In biologia per esempio le leggi dell'ottica che regolano il funzionamento del microscopio sono indipendenti rispetto alle leggi della genetica che il ricercatore cerca di giustificare osservando un vetrino. In altri termini il biologo non si cura della giustificazione delle leggi dell'ottica in quanto esse sono parte degli assunti intersoggettivamente condivisi dalla comunità scientifica a cui appartiene. In psicoanalisi, le cose sembrano stare diversamente: il materiale probatorio non pare essere indipendente dalla teoria che si tenta di giustificare. Come già evidenziato tale materiale deve essere necessariamente interpretato alla luce della teoria, in quanto Freud non è principalmente interessato alle esperienze reali del soggetto ma al significato intrapsichico che egli attribuisce a esse nell'interazione con l'analista. In conclusione le osservazioni psicanalitiche risultano essere quelle che ci si prefigge di controllare. dunque pare che manchi un accordo intersoggettivo sulla validità delle teorie osservative che permettano di controllare adeguatamente quanto avviene nel setting clinico. ["Alcune osservazioni epistemologiche sulla struttura della teoria freudiana" Nicolò Gaj e Giuseppe lo Dico, 2008].
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