mercoledì 7 dicembre 2011

Quattro spazi di rappresentazione

All'interno della linguistica cognitiva, prendendo piede dal paradigma adposizionale, è possibile classificare entro quattro categorie i gruppi morfemici proferiti da un parlante. Distinguendosi dall'approccio generativo-trasformazionale all'interno del paradigma adposizionale l'unità di analisi è il morfema o il gruppo di morfemi, intesi come la più piccola parte di un enunciato dotata di significato. La parola dunque così centrale all'interno della nostra cultura, che eredita tale centralità dalla tradizione giudeo-cristiana, è solo un gruppo morfemico particolare. Risulterà chiaro questo argomento confrontando un'espressione come Presidente della Repubblica, con presidente della commissione, nel primo caso ci troviamo di fronte ad un lemma unico, che al plurale si declina Presidenti della Repubblica, diversamente da presidenti delle commissioni dove ci troviamo di fronte a due lemmi separati (presidente e commissione). La diversità fra i due esempi appare evidente in Presidenti delle Repubbliche, in questo caso, i due lemmi sono stati declinati entrambi al plurale cambiandone il significato dell'espressione. La linguistica cognitiva, considera il linguaggio come espressione di facoltà cognitive di ordine inferiore, in questa sede non è possibile approfondire i lavori di Gallese e Lakoff sul ruolo dei neuroni mirror nell'integrazione multimodale. Basti sapere però che la distinzione percettiva fondamentale fra referenti e predicazioni appare riflessa all'interno del linguaggio dove troviamo due classi di gruppi morfemici, stativi e verbanti, che rappresentano il parallelo linguistico di oggetti e azioni. Stativi e Verbanti da soli, sostengono tutta l'impalcatura di una lingua, e per questo sono definiti Reggenti. Per potenziale le capacità espressive di una lingua però troviamo altre due classi di morfemi, chiamati Modificatori, in quanto modificano e arricchiscono l'aspetto e le caratteristiche degli oggetti e delle predicazioni espresse attraverso gruppi morfemici Stativi e Verbanti. Avremo quindi i gruppi morfemici Aggiuntivi, modificatori degli stativi, e i gruppi morfemici Circostanziali modificatori dei Verbanti. A questo punto sono stati presentati i quattro caratteri grammaticali fondamentali alla base della struttura morfosintattica di una lingua. [Analisi Conversazionale Costruttiva, Gobbo, 2011]


Reggenti

Modificatori

Verbanti I

Circostanziali E

Stativi O

Aggiuntivi A


Roma antica cade rovinosamente

Reggenti

Modificatori

Cade = I

ε Rovinosamente = E

ε Roma = O

ε Antica = A

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