mercoledì 7 dicembre 2011
Le operazioni di costruzione
Una delle ipotesi sulla semantica è che questa sia concettualizzazione. Questa ipotesi mette in crisi l’idea che la semantica sia puramente verocondizionale, infatti esistono molteplici modi diversi di strutturare le situazioni. Ad esempio le diverse costruzioni come “il mio papà”, papà o padre trasmettono all’ascoltatore diverse concettualizzazioni della relazione tra parlante e il padre del parlante pur essendo equivalenti dal punto di vista verocondizionale. Come vedremo tutti gli aspetti dell’espressione grammaticale di una situazione chiamano in causa, in un modo o nell’altro, la concettualizzazione, comprese la morfologia flessiva e derivazionale e anche le parti del discorso fondamentali. Ritengo importante evidenziare una affermazione di Croft che esplicita in modo magistrale tale concetto: “Ogni volta che pronunciamo una frase, strutturiamo, a livello inconscio, tutti gli aspetti dell’esperienza che intendiamo comunicare.” In altre parole ogni costruzione alternativa di un’esperienza nel termine papà ci dice qualcosa sulla struttura di quell’esperienza che l’altra costruzione, padre, non ci dice. Ambito e limiti della concettualizzazione possono quindi essere riassunti in tre principi generali . Il primo è che la concettualizzazione è funzionale ai fini comunicativi degli interlocutori. I parlanti concettualizzano la propria esperienza in base ai loro scopi (che possono essere manipolativi, come nella comunicazione politica o cooperativi). Di fatto ciò significa che la concettualizzazione è molto flessibile: una data esperienza può essere concettualizzata in molte maniere diverse. Il secondo principio è che la natura della realtà limita la concettualizzazione o per lo meno ne favorisce alcune rispetto ad altre. Infine il terzo principio è che le concettualizzazioni sono limitate dalla convenzione culturali di una certa comunità di parlanti.[Linguistica cognitiva, Croft W., Cruse D. 2004]
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