Il linguaggio possiede una proprietà fondamentale che rende giustizia alla complessità dell’uomo e ai fenomeni che lo caratterizzano. Da una parte possiede la stessa soggettività ontologica tipica dei fenomeni psichici umani come l’emozione, il desiderio o la credenza e che li rende incommensurabili rispetto ai fenomeni che le scienze naturali solitamente affrontano, come il moto dei gravi o la composizione della materia che sono fenomeni ontologicamente oggettivi ed esistenti al di là dell’uomo. Ma caratteristica distintiva e che garantisce un ponte fra la soggettività delle emozioni, dei desideri e delle credenze e l’oggettività della composizione chimica di un cristallo è l’oggettività epistemologica della parola. Infatti ognuno è custode delle proprie emozioni, credenze e desideri; questi possono essere descritti ed intuiti fra una persona e l’altra, ma mai provati tali e quali fra due individui, mentre il linguaggio è un fenomeno umano che nella sua struttura e nella sua funzione viene pressappoco vissuto nel medesimo modo da tutti gli individui del mondo. Una parola può essere intesa in un'infinita molteplicità di modi diversi, ma è sempre l’identica stringa di parole e la stessa sequenza di segni, andandosi quindi a porre in mezzo fra l’evanescenza dei fenomeni psichici e la concretezza dei fenomeni fisici. [Creare il mondo sociale, Searle 2010].
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